Daniele Guidi
pittore
Daniele Guidinasce a Firenze nel 1962, una città dove l’arte si respira nell'aria e fa partedel patrimonio genetico dei suoi abitanti. Fin da piccolo, grazie alla madre,sviluppa una profonda connessione con il mondo artistico, visitando icapolavori del Rinascimento Fiorentino: gli Uffizi, il David di Michelangelo emolte altre meraviglie che hanno segnato la sua crescita culturale ed estetica.
Tuttavia, il suo percorso di formazione artistica non segue una lineatradizionale: solo all'età di 31 anni decide di iscriversi al Liceo Artistico,cogliendo l’opportunità di frequentare i corsi serali dopo la giornatalavorativa.
Questo momento segna una svolta importante nella sua vita, aprendonuove prospettive e consolidando il suo desiderio di esprimersi attraversol'arte.
Parallelamentealla pittura, Daniele Guidi lavora come graphic designer, una professione chegli permette di esplorare e affinare il concetto di comunicazione visiva.
Senel design la comunicazione passa attraverso la promozione e la costruzione diun messaggio chiaro ed efficace, nella pittura il desiderio di comunicare si fapiù personale e intimo.
Per questo sceglieil linguaggio dell'astrattismo, considerandolo più immediato e coinvolgente. Inquesto approccio, lo spettatore non è un osservatore passivo, ma parteintegrante dell'opera: attraverso la propria interpretazione, completa ildialogo che l'artista intende instaurare con lui.
Formazione
Dal 1992 al 1995 Liceo Artistico di Firenze
Dal 1998 al 2000 Formazione professionale in grafica e pubblicità
Tematiche
Ilconcetto alla base della mia ricerca artistica si fonda sulla memoria e sullastratificazione delle esperienze vissute, tradotte in forma pittoricaattraverso l'uso della materia.
I"Matericordi" rappresentano frammenti di memoria che emergono sullatela grazie all'impiego di materiali come acrilici, gesso, cemento, collage estucco.
L'ideaè che l'opera d'arte non sia mai statica, ma viva nell'interazione con lospettatore, il quale, attraverso la propria esperienza e i propri ricordi,completa il significato dell'opera stessa.
L'obiettivoè dunque quello di creare un dialogo aperto e fluido, in cui chi osserva possaritrovare frammenti del proprio passato e immergersi in un universo disensazioni personali.
Tecniche
Le tecniche che preferisco sono gli acrilici che uso insieme ad altri materiali "poveri" come lo stucco, il gesso e il cemento.
Prediligo l'impiego di spatole e di strumenti di uso comune nell'edilizia per meglio esprimere la mia arte in modo spontaneo e immediato.